
EMOzione
Autoemoteca design
Il progetto EMOzione nasce come progetto di tesi di Laurea Magistrale. Si tratta del redesign completo degli ambienti interni, del people flow e della gestione web di una già esistente autoemoteca, su cui prestai servizio durante gli anni universitari

Questo particolare progetto, che mixa lo studio del product design, l’allestimento dell’interior ed una componente di digitalizzazione dei servizi, venne elaborato come progetto di tesi per la Laurea Magistrale in Integrated Product Design, conseguita al Politecnico di Milano nell’Aprile 2020.
In sintesi, il progetto nacque da un’attenta analisi del mondo delle donazioni di sangue negli ambienti mobili esterni agli ospedali, in particolare le autoemoteche, che permettono di far donare migliaia di donatori ogni anno, colmando le distanze, talvolta molto ampie, tra loro e gli ospedali.
“La scelta del tema non fu casuale, difatti durante gli anni universitari prestai servizio, per circa 2 anni e mezzo, proprio a bordo di un’autoemoteca. Tale mezzo, la cui sigla era BA0BAB, faceva parte del sistema di donazioni di AB0, associazione che operava all’interno del San Raffaele.
Il mio lavoro consisteva nello svegliarsi (molto) presto nel weekend, raggiungere il mezzo e gestire la parte amministrativa a bordo, quindi inserimento esami e relazione coi donatori. Un compito molto delicato, dove al minimo errore una sacca di sangue poteva essere male etichettata e scambiata con un’altra.
Il mezzo, per quanto fosse un’icona nel panorama italiano delle donazioni di sangue, a mio avviso presentava alcune lacune progettuali e di processo, che non tenevano conto della sensibilità e della comodità del donatore.”

Dall’esperienza vissuta e dall’analisi della tematica, scaturì l’idea per il progetto.
In una prima fase vi fu la ricerca, dunque mi documentai su tutto quel che vi era da sapere riguardo alla donazione di sangue, alle procedure e anche alle statistiche. Notai come vi fosse una grave mancanza di donatori a fronte di un’incessante richiesta di sangue per trasfusioni, ed attraverso diversi sondaggi scoprii che ad allontanare i giovani dalla donazione di sangue erano principalmente le paure (aghi, sangue, svenimento…), la poca informazione a riguardo ed anche la scarsa digitalizzazione del sistema.
Il primo step progettuale fu dunque legato agli spazi ed in generale all’ambiente dell’autoemoteca: per semplicità ripresi la struttura del BA0BAB, e dopo un accurato sopralluogo del mezzo esistente, lo ricostruii totalmente in 3D. Ridefinii innanzitutto il people flow, permettendo al donatore di non scendere mai dall’autoemoteca una volta cominciato il processo, cosa che invece avveniva obbligatoriamente tra la visita dal medico e l’attesa pre-donazione, anche se il clima era avverso.
Questo riduceva lo stress del donatore, che aveva modo di ambientarsi a bordo.
Studiai gli arredi, inserii parti in legno e componenti “green”, un pavimento in PVC antibatterico con finitura lignea ed eliminai il freddo metallo. Aggiunsi schermi e tecnologia per informare le persone nell’area di attesa, così da sensibilizzarli su quanto significato e valore avesse la loro donazione, ed anche aree “informali”, come una lavagna in sughero in cui appendere i disegni dei bambini che attendevano i pazientemente i loro genitori (questo perché un ambiente in cui i bambini sono i benvenuti viene letto come un ambiente sicuro).
Feci un’analisi anche sugli arredi, inserendo 2 particolari panchine fatte a listelli che, all’occorrenza, potevano essere rapidamente ribaltate per mettere un donatore in posizione Trend-Helenburgh (posizione supina con le gambe alzate in cui ci si mette in caso di svenimento, per aumentare la circolazione del sangue al cervello).

Definito l’ambiente, progettai un’app dedicata che potesse essere scaricata da tutti gli iscritti FIDAS e AVIS (le due principali associazioni che portano i donatori a bordo dell’autoemoteca). Grazie alla loro capillarità sul territorio italiano, sarebbe stato molto semplice diffondere l’app e quindi avvicinarsi ad un nuovo pubblico di donatori.
L’innovazione di questo sistema era nella possibilità di prenotare la donazione, scegliendo un determinato slot orario e potendo vedere quanti altri utenti avrebbero partecipato. In questo modo il processo di donazione si riduceva fino a due ore, perché si eliminavano gli orari “di punta”. L’app inoltre venne progettata in ottica “reward”, collezionando le donazioni effettuate e trasferendo in icone e numeri il totale di sangue donato ( ed una stima di vite salvate), per incentivare il donatore a perpetuare questa attività.
Infine, definii una semplice brand indentity per il progetto, denominando la nuova autoemoteca EMOzione, il cui nome riporta a qualcosa di positivo e di piacevole. Di seguito è riportato il rendering finale del progetto, il quale ottenne un certo successo tra le file dell’ospedale San Raffaele di Milano.
